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      Ma Dio buono! vi son pur tanti perdigiornata, venuti al mondo solo per far letame, a' quali starebbe benissimo un poco d'occupazione di cattiva salute; perché mai caricarne gli uomini onesti che s'impiegano utilmente a' comodi della società? Ma non entriamo negli arcani della Provvidenza.
      La vostra Didone, vostra come gemello, e vostra perché l'avete così vantaggiosamente trasformata, non credo che abbia fatto maggiore strepito a Madrid di quello che ha fatto in Vienna. Se n'è parlato e se ne parla tuttavia. Immaginatevi se in tale occasione la gente si scorda di voi. Nella Semiramide avete comodo di sorprendere il mondo con le magnifiche vostre idee, degne de' numi che vi conoscono.
      Adorate per me da vicino la nostra dea, siccome l'adoro io fin dalle sponde del Danubio, e come merita d'essere adorata da tutti i viventi. Ditele che io son più superbo della sua approvazione che di quella del nostro e di tutti i secoli a venire. Voi non volete ch'io riconosca da' vostri influssi questa pioggia di grazie: fate dunque ch'io vi debba la continuazione della benigna real propensione, e procurate che così non si traspiri ch'io non ho bastante valore per meritarla. Io so quanto son poca cosa, e non mi torna conto lo sappiano i miei numi protettori.
      Al mio reveritissimo e degnissimo signor conte Mingazzi vi prego dire in mio nome tutto ciò che può far dire la stima, il rispetto e l'amore impastati insieme. La contessa d'Althann ha letto originalmente il capitolo che le appartiene, e non può saziarsi d'ammirare il vostro cuore impareggiabile, così memore de' buoni amici anche in mezzo ai tumultuosi favori della Fortuna.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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