L' imperatore ha distinta la sua premura per la salute del pubblico, assistendo in persona nel maggior rischio. Ho creduto necessario informarvi del vero per difendere la vostra carità dalle iperbole de' gazzettieri, e dal debole di tutti gli scrittori avidi di raccontar meraviglie e propensi però ad accrescere a dismisura gli oggetti.
Al mio caro Mercurio mille teneri abbracci, e sono con la solita rispettosa tenerezza.
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AD ANTONIO BERNACCHI - BOLOGNA
Vienna 18 Dicembre 1752.
Non è secondo me minor delitto il non valersi degli amici nelle occasioni urgenti che il seccargli senza necessità. Per non essere indiscreto, non vi ho scritto finora: e per non essere diffidente lo faccio presentemente.
Ho bisogno, ed il mio bisogno è di musica, onde ricorro all'oracolo. Una damina di merito eguale alla distinta sua qualità vuole che io, come Italiano e poeta, la provvegga di arie d'Italia co' loro stromenti. Ella canta il soprano sfogato, e con eguale eccellenza l'espressivo ed il difficile, l'allegro ed il cantabile. Non saprei chi meglio potesse liberarmi di questo impegno che il mio caro signor Bernacchi scegliendo e dal suo tesoro musicale e da quello degli amici suoi il numero che sarà possibile d'arie, che possano far onore a chi le manda, a chi le implora, ed a chi dee cantarle. Queste copiate in partitura (quando al signor Bernacchi piaccia di secondar le mie preghiere), dovrebbero esser mandate per via sicura da Bologna a Venezia: ed ivi consegnate al signor avvocato Gianni Paolo Roccolini, a cui avanzo l'ordine di pagare ad ogni cenno del signor Bernacchi la spesa che potrà esser occorsa nella copiatura o nella spedizione.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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