La nostra arciduchessa primogenita Marianna si trova da quattro giorni alle mani col vaiuolo: ma di specie così benigna che secondo tutte le apparenze il maggiore incomodo che potrà cagionarle si ridurrà a qualche importuna diminuzione de' divertimenti carnevaleschi.
La vostra Giuditta ha ricevuto in iscritto il messaggio che mi commettete. Io combatto co' miei affetti isterici, che sono da qualche giorno insolentissimi. Ma non mi rendo. Tutti mi dicono che sto benissimo, ed io fingo di non sapere il contrario. Andiamo innanzi. Amatemi voi intanto come solete, e credetemi sempre con tenerezza eguale al rispetto.
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A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 8 Gennaio 1753.
Qual canone prescrive che le arie che dovete mandarmi si riducano ad un numero determinato? se quelle che trovate degne della commissione eccedono la dozzina, siano ben venute: e se mai le Muse latine non fossero capaci di fornirla, perché caricarmi dell'inutile supplemento? Voi siete così imbarazzato di questo misero affare, che mi par di vedere un marinaro a cavallo. E pure tutta l'istruzione si riduce a far meccanicamente i passi seguenti. Se non è più in Roma il signor Jomelli, e quando anche vi sia, andate a ritrovare il signor Rinaldo di Capua: riveritelo particolarmente: ditegli il mio bisogno: pregatelo a favorirmi, e fidatevi alla sua amicizia ed al suo magistrale discernimento. Prendete dalla cassa del signor Argenvillières il denaro che bisogna per le copie e pagatele. Fate un involto delle arie, consegnatele come vi scrissi al signor Briotti, e poi con un lenzuolo di bucato asciugate i vostri lunghi e gloriosi sudori: e respirate.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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