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      Quando voi direte tutto quello che avete speso per mio padre e per le copie, manderò l'ordine necessario per non turbare il corso de' nostri conti. Addio, amatemi e credetemi.
     
      P. S. Il nipote del signor N. N. fu una sola volta e per pochi momenti a vedermi, e poi disparve, e per quanto l'abbia poi cercato, questa è la prima novella che ne risento: non so che cosa credess'egli di dover esigere da me. So che per abito invecchiato io non soglio rimaner debitore nel commercio degli uffici civili. Non v'imbarcate a difendermi: ma sappiate per vostra quiete che chiunque m'attribuisce aria di disprezzo, mi onora d'un dono gratuito.
     
     
     
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      A FRANCESCO D'ARGENVILLIÈRES - ROMA
     
      Vienna 11 Gennaio 1753.
     
      Si risente al solito dell'innata obbligantissima arrendevolezza dello scrittore a dispetto della sua brevità la carissima del 23 dello scorso decembre: ed io mi compiaccio all'estremo di una così dolce e costante corrispondenza dell'amor mio.
      Non ho mai sentito suonarmi nell'orecchio il nome di Alessandro Renazzi, non che mi sia noto il soggetto che lo porta. Ne ho richiesto altri e non trovo fin'ora chi sappia darmene contezza. Non desisterò per altro dalle diligenze, e quando mi riesca di veder terra, ne sarete prontamente avvertito.
      Fra gli amici della nostra specie sono scelleraggini le dissimulazioni: onde soffrite la mia sincerità. Io non intendo il nostro signor N. N. Egli è un giovane di bell'aspetto, di colte maniere, e, a quel che pare, assai fornito di prudenza e di discernimento: e pure io non so sino al dì d'oggi come egli pensi.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Gennaio Alessandro Renazzi