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      Convien dunque che la prima sia vinta da un'altra passione; che la passione vincitrice sia molto più efficace dell'altra; e che il piacere che si spera superi quello dell'ammirazione che si perde. Io non voglio andar qui ricercando il pel nell'ovo: ma, investigator per professione del cuore umano, non posso difendermi d'osservare che la modestia è una virtù innata del vostro sesso, che vi adorna, che vi custodisce, ma che qualche volta v'incomoda. Che la maschera ha la facoltà di scemarla, siccome ha quella d'accrescere l'impertinenza negli uomini, che questa impertinenza accresciuta, che quella modestia scemata... Ma, signor abate, questa lettera ha fisonomia di predica: potevate serbarla a quaresima. Avete ragione. La vostra lontananza m'inspira forse queste massime così severe. Venite a correggermi, e mi troverete così docile, come sono vostro.
     
     
     
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      AD ANTONIO BERNACCHI - BOLOGNA
     
      Vienna 21 Gennaio 1753.
     
      Mi obbliga, ma non mi sorprende l'esatta prontezza dell'impareggiabile signor Bernacchi nel secondare le istanze de' suoi amici, e io sono superbo della mia avvedutezza d'aver saputo indirizzarmi a così pura e così feconda miniera. Con la sua lettera del 9 sento già partita per Venezia la prima armonica flotta né tarderò molto ad aver notizia del suo passaggio di là a questa volta. Oh se potessimo essere per alcun tempo insieme! quali cicalate non si farebbero su la vergognosa prostituzione della nostra povera musica, ridotta a meritar la derisione de' rivali stranieri, e costretta ad imitar, non più le passioni e la favella degli uomini, ma il cornetto di posta, la chioccia che ha fatto l'uovo, i ribrezzi della quartana, o l'ingrato stridere de' gangheri rugginosi?


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Gennaio Bernacchi Venezia