Voi non mi accennate la spesa della scrittura e della posta delle arie mandate. Credo che per non far tanti conti aspettiate di unirla a quella delle altre da mandarsi: perché non saprei immaginarmi che un uomo del vostro discernimento potesse esser soggetto a far uso con un vero amico delle comuni ceremonie distruggitrici della libertà, della confidenza e del comodo d'una sincera franca e reciproca corrispondenza. Mi mortificherebbe eccessivamente questo oltraggioso argomento di non essere ammesso ne' penetrali del vostro cuore, e vi giuro sulla venerabil siringa del dio d'Arcadia che non avrei riposo finché non ne facessi vendetta.
Vorrei contraccambiar le nuove di Milano con quelle di Vienna, ma il contraccambio sarebbe ingrato perché non posso renderne se non funeste, cioè di morti illustri e d'infermità pericolose, che purtroppo saprete altronde. Quelle del carnevale non sono meno luttuose. Il ballo pubblico languisce, i comici francesi sono affatto abbandonati, ed i soli magnifici concerti del nostro principe d'Hilburgshausen, che ricominciarono venerdì scorso, par che scuotano un poco la profonda tristezza che inspira a tutta questa nobiltà la frequenza de' funerali.
Il nostro signor principe Trivulzi (cui vi prego di far presente il tenero mio rispetto) non farebbe cosa degna di lui se desse retta a coteste garrule cornacchie, che gracchiano senza intender se stesse. Quando l'uomo onesto è giustificato nell'interno suo tribunale, può aspettar con tranquillità i lenti soccorsi del tempo vindice per altro sicuro della verità maltrattata.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Arcadia Milano Vienna Hilburgshausen Trivulzi
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