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      Or che dite della discreta commissione? Liberatevene come potete: io intendo d'esserne già liberato.
      Dopo le prime arie mandate in due lettere consecutive, non sento nuova delle altre che aspettavo. Se già siete stanco, avvertitemi affinch'io possa provvedermi di commissario men delicato di voi. Questa lettera ha veramente del pontico. Ma la verità che sempre è bella, tra fratelli è bellissima. Conservatevi ch'io sono.
     
     
     
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      ALLA CONTESSA DI SANGRO - NAPOLI
     
      Vienna 29 Gennaio 1753.
     
      Mi ha sensibilmente obbligato codesto signor cavaliere Acciaioli con la giustizia che rende alla costante mia venerazione per Vostra Eccellenza, e con l'onore che mi procura de' suoi sospirati comandi, che per eseguirli quanto è possibile ripeterò almeno le cose medesime che ho già risposte sul proposto affare al signor abate Grossatesta Che me ne ha lungamente e replicatamente parlato.
      Dico dunque (seguitando l'ordine della memoria inviata) ch'io credo attissimo il mio Eroe cinese, mercé la sua brevità, ad essere rappresentato in estate, quando sarebbe inumanità l'abusar del sacrifizio che fanno gli spettatori nell'andarsi a chiudere in teatro. Gli abiti son tartari e cinesi, più cogniti fra noi che i sacchi o le palatine. E non so immaginarmi che nella città di Napoli, che è il nido delle belle arti, sia difficile il ritrovare chi sappia esprimere, imitando, la foggia di quelle vesti senza offender l'occhio europeo. Nulladimeno, quando si vogliano assolutamente i disegni, de' quali qui ci siamo serviti, il signor abate Grossatesta ha già da me le necessarie notizie per procurarli.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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