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      Io a buon conto me ne rallegro moltissimo: voi mi parete pianta da germogliar più felicemente sull'Elba che sul Tago; se pure qualche tarlo interno non fa contrasto alle amiche influenze del terreno che vi feconda.
      Io accetto volentieri la parte del merito che vi piace di attribuirmi in cotesto vostro onorato stabilimento; ma solo ad oggetto di conservarmi un titolo che mi autorizzi di tratto in tratto a ricordarvi di secondar con una regolar condotta e con un lodevol impiego de' vostri non comuni talenti le benefiche propensioni de' vostri adorabili sovrani e le tenere premure de' vostri amici.
      Attendo con impazienza le notizie del vostro Solimano in iscena. Oggi non ho tempo di parlarvene più di quello che feci nella mia antecedente. Conservatevi intanto, e fate progressi che corrispondano a' candidi ed affettuosi voti del vostro.
     
     
     
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      A GIOVANNI CLAUDIO PASQUINI - SIENA
     
      Vienna 5 Febbraio 1753.
     
      Voi mi rendete giustizia non meno quando mi trascurate che quando m'impiegate in vostro servizio, perché io sono tanto svogliato d'omaggi quanto avido d'esser utile agli amici. La vostra lettera del 15 dello scorso gennaio mi ha trasportato fra tutte le amarezze della presente vostra situazione, fra le quali il rimorso d'averla fabbricata concepisco che debba essere la più crudele. Ma pensiamo ora al presente, e provvediamo quanto è possibile al futuro.
      Nel ricevere la vostra lettera informai immediatamente il signor conte di Losi, e mi studiai di aggiungere sprone alla carità di lui, che già corre per se medesima.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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