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      Ho trovato il suo stile facile, chiaro, nobile e armonioso; mi sono compiaciuto nel riconoscere la sua non comune facoltà d'immaginare, e l'altra, ben più rara di questa, ch'è l'arte di sottoporla alla ragione. S'ella seconderà quell'interna forza, che fra le distrazioni del suo faticoso mestiere pur la rapisce in Parnaso, ha ben questo onde sperar un nuovo fregio che lo distingue, e io arditamente glielo prometto.
      Non aspetti ch'io mi difenda dalle sue lodi; me ne compiacerei troppo anche combattendole, nel riandarle. Travegga pure a riguardo mio purché le sue traveggole mi producano l'acquisto della padronanza e dell'amicizia sua, alla quale io renderò sempre il contraccambio della perfetta, costante e affettuosa stima, con cui oggi mi dichiaro.
     
     
     
      636
     
      A GAETANO GUTTIEREZ - MILANO
     
      Vienna 5 Aprile 1753.
     
      Se le giuste lodi che da me vi vengono sono uno scoglio così pericoloso per la vostra moderazione, quella facoltà seduttrice che voi ritrovate in esse non lo è meno per la mia; onde vada l'un per l'altro, disse il prete da Varlungo alla Belcolore.
      Dalle varie vostre poesie resemi dal degnissimo signor conte Verri, m'avveggo che voi non solo non siete pellegrino in Parnaso, ma ne conoscete per lungo uso qualunque più riposto viottolo. Mi congratulo con esso voi d'una pratica così invidiabile; vi sono gratissimo del dono; e se taccio per non tentar la vostra modestia, non vi dispenso però di figurarvi la giusta e perfetta stima con cui sono.
     
     
     
      637
     
      AD ANTONIO TOLOMEO TRIVULZIO - MILANO
     
      Vienna 5 Aprile 1753.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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