Pagina (825/1548)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
     
     
     
      640
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 9 Aprile 1753.
     
      Dalla vostra carissima del 24 del caduto raccolgo che la dea Temide non esercita meno la vostra pazienza di quello che facciano le nove sorelle la mia. Questa volta per altro confesso che il loro commercio non mi ha tanto annoiato, quanto altre volte soleva. In primo luogo non è stato lungo: e poi sono assai contento del parto: felicità ch'io non gusto sovente. Subito che sarà permesso, vi sarà comunicato: e spero che in una picciola circonferenza troverete tutta la varietà e l'interesse che si può pretendere da una grande. Mi, figuro la vostra impazienza: ma soffritela in pace: costerà meno a voi questa moderazione che a me la fatica di andare impastando versi dopo averne sfornati tanti.
      Non intendo l'ostinato silenzio del mio signor d'Argenvillières con esso meco, né il vostro sul suo proposito: ma come io non sono portato dalla natura alla curiosità, metterò questa fra le altre infinite cose che ignoro. Abbracciatelo almeno e riveritelo a mio nome, assicurandolo ch'io son sempre suo. Voi attendete a conservarvi, ed a credermi con la solita tenerezza.
     
     
     
      641
     
      A GIOVANNI AMBROGIO MIGLIAVACCA - DRESDA
     
      Vienna 12 Aprile 1753.
     
      L'abilità ed il merito che distinguono il signor Giuseppe Solonati portatore di questa, son così noti a tutti, e particolarmente al mio signor Migliavacca, che sarebbe perdita di tempo irremissibile l'intraprenderne il panegirico. Egli viene a cotesta Corte, e desidera che le mie premure risveglino, se mai fosse addormentata, e solletichino, se ancora è desta, a vantaggio di lui la vostra amicizia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Temide Argenvillières Giuseppe Solonati Migliavacca Corte