Io, benché persuaso della superfluità dell'uffizio, occupo avidamente un'occasione di accreditar l'interposizion mia che ha mallevadori indubitati del suo successo. Io vel raccomando dunque con la più sincera premura, e mi dichiaro preventivamente a proprio nome debitore di tutte le parziali attenzioni ch'egli riceverà da voi a mio riguardo. Pronto di rendervene il contraccambio come lo sono a confessarmi.
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A FRANCESCA MARIA TORRES ORZONI - GORIZIA
Vienna 12 Aprile 1753.
Di tutto possono farmi temere, riveritissima signora contessa, i vostri silenzi, fuorché dell'incostanza della parziale bontà vostra a mio riguardo; ma di nessuna cagione de' medesimi tanto mi rincresce quanto delle irregolarità della vostra salute, ch'io vorrei, se fosse possibile, sempre florida e vigorosa. Vi sono gratissimo che non mi abbiate informato delle ultime lunghe stravaganze della medesima se non quando eran cessate, risparmiandomi così le sollecitudini, che nel corso loro mi avrebbero afflitto senza potervi soccorrere, e somministrandomi con la notizia della cessazione di quelle la ragionevole speranza che cotesto in apparenza disordinato tumulto sia stato un savio mezzo della più di noi prudente natura, intesa a procurarsi un nuovo e più costante equilibrio. A me giova il crederlo e mi lusingo che, vinto dall' esperienza, il vostro umore ipocondriaco lo lascerà credere ancora a voi.
Non so spiegarvi, riverita signora contessa, a qual segno mi consolino le felici notizie della prosperità del mio caro signor tenente maresciallo.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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