Eccovela: ma non so se non la secondarei meglio negandola. Cotesto N. N. è un prossimo Viennese, figliuolo d'un tornitore, ma la sua testa non è stata fatta al torno di suo padre. Costui è stato frate per dieci anni in qualità di speziale fra i Buon fratelli. Ristucco di questa vita servigiale, se ne separò insalutato hospite e pretese dal Papa l'assoluzione de' suoi voti. Il Santo Padre non ne volle far niente, ma gli permesse di passare ad altro ordine religioso. Il cardinale Kollonitz, allora arcivescovo di Vienna, lo destinò e mandò a' Benedettini di Kremsmünster. Vi rimase (non potendo far di peggio) un anno: a capo del quale quando l'abate volea costringerlo alla professione ricusò costantemente d'ubbidire ed ottenne d'essere scacciato. Dopo alcune sue a me incognite peregrinazioni, ebbe il valore di tornare in Vienna in abito secolare e qui darsi per medico ed esercitare il mestiere così di soppiatto. La Facoltà l'odorò e lo fe' metter in prigione. Nell'esaminarlo venne a galla la sua nascosta qualità fratesca, e fu trasportato alle carceri dell'arcivescovo. I padri Buon fratelli accorsero al rumore ed il dimandorno. Ma quando l'arcivescovo voleva consegnarlo l'ingegnoso prigione trovò la maglia rotta e deluse i cacciatori. I miei istorici non vanno più innanzi: onde ricercate il resto delle sue imprese negli archivi di Roma. La povera sua madre detta N. N. si trova vedova, e trema, e piange, ed impallidisce al solo nome dell'illustre suo figliuolo. Dice che costui ha voluto rovinarla, e che non le rimane altro da far per lui che raccomandarlo a Dio.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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