Con le Muse poi, dopo tanti anni di matrimonio, io vivo ora in una certa familiarità, che potrebbe parere amicizia, ma a dirla così fra noi non è altro che dissimulazione. Esse conoscono i miei ed io i loro difetti. Non crediamo prudente il pubblicarli; ma ci evitiamo quanto è possibile. Felice il mio signor Damiani, che si trova tuttavia con esse fra le soavi premure de' primi amori. Duolmi che la lontananza mi defraudi di essere a parte de' frutti di così invidiabile commercio, e mi auguro che me ne ristori alcun suo comando, ond'io possa dimostrarle che sono.
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A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 28 Maggio 1753.
La vostra del 12 del cadente si trattiene unicamente ne' soccorsi medici, che voi andate procurando alla vostra salute: io ve gli auguro profittevoli; ma, inimico dichiarato di tutta la razza d'Esculapio, tremo nel sentir solamente che altri se ne fidi: e considero per la maggiore infermità degli uomini la naturale debolezza di ricorrere a cotesti per lo più distruttori della sanità. Il Ciel v'assista, e vi cavi salvo dalle mani loro. Divertitevi quanto potete, e credete ch'io sono.
656
A N. N. - NAPOLI
Vienna 28 Maggio 1753.
Siccome il felice arrivo di Vostra Eccellenza in cotesta Corte esige le mie più sincere congratulazioni; così la pronta notizia che si è compiaciuta di porgermene mi obbliga a più vivi rendimenti di grazie: onde nell'adempimento dell'uno e dell'altro mio debito ambisco ch'ella non riconosca meno i grati che i parziali sentimenti dell'ossequioso animo mio.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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