Confesso che il far bene è la mia passione, e vi adoro perché so che è la vostra: ma so ancora ch'io non debbo affliggere voi per far bene ad altri particolarmente quando forse non hanno merito, o almeno io l'ignoro.
Dimani andrà costì in scena la mia Isola disabitata. Ho mille ragioni d'impazienza: sospiro di sentir ben serviti i vostri gloriosi sovrani, applaudita la vostra direzione, compatita la mia fatica, e gradita quella dell'artefice che ho proposto. Oh quanti desideri! Voglia il Cielo che tutti siano appagati.
Se è giunto costì il duca di Santa Elisabetta ministro di Napoli, vi prego di riverirlo a mio nome e dirgli che non si scordi de' suoi veri amici e servitori: e minacciatelo a nome mio d'una satira in lode se mi tratta in avvenire con la negligenza passata. Addio, caro gemello; conservatemi l'amor vostro e credetemi ad ogni prova.
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A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - MADRID
Vienna 30 Maggio 1753.
Da personaggio autorevole vengo istantemente sollecitato d'implorare il vostro favore a vantaggio de' signori conti N. N., che si trovano attualmente impiegati nel servizio militare della Reale Cattolica Maestà. È tale la mia compiacenza nell'universale opinione della nostra amicizia; e tale è la mia premura di secondar quella dell'accennato cavaliere, che (a rischio ancora di divenirvi importuno) vivamente vi prego a confermar la prima ed a favorir la seconda con le parziali assistenze che da voi nelle occorrenze loro desideran i miei distinti raccomandati. Vi offerirei in contraccambio quanto io vaglia se conoscessi meno e la leggerezza di tale offerta ed il disinteresse delle vostre beneficenze; ma posso candidamente offerirvi che questo accrescerà considerabilmente il numero de' molti titoli per i quali io sono pieno d'affetto, di stima e di gratitudine.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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