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      Il vostro.
     
     
     
      659
     
      A GREGORIO GUGLIELMI - DRESDA
     
      Vienna 9 Giugno 1753.
     
      Rispondo tardi e breve, signor Guglielmi, alla carissima vostra degli 11 del caduto; tardi per le vicende del vostro bellissimo quadro, delle quali v'informa oggi con una sua lettera il conte di Canale e breve perché uno stormo di seccatori, la maggior parte poeti (sia detto senza vanagloria), mi opprime di lettere e di componimenti, e benché io faccia lo smemorato con molti, me ne rimangon tuttavia tanti sulle spalle che, rispondendo loro laconicamente, impiego tutti i più cari momenti dell'ozio mio bestemmiando divotamente fra' denti il Parnaso, le Muse, il padre Apollo e tutti i suoi garruli seguaci.
      Ma a noi. Il vostro quadro è superbo; l'invenzione, la disposizione, le attitudini, il colorito, e il tutto insieme vi dichiarano quello ch'io vi ho creduto. Il conte di Canale ne ha mostrato e ne mostra un sensibile piacere, e so che procura di farne uso a vostro vantaggio. Il nostro caro Sassone mi ha informato delle vostre vicende, e io ne sono entrato a parte: attendete per ora tranquillamente a farvi costì conoscere nell'opera intrapresa, e crediate che qui si veglia non solo a cogliere, ma a far nascere le opportunità di servirvi. I salutati vi risalutano, e io pieno d'affetto e di stima mi dico.
     
     
     
      660
     
      Ad Antonino Montaperto di Santa Elisabetta - Madrid
     
      Vienna 9 Giugno 1753.
     
      Che gli amici trascurino per negligenza di scrivere agli amici è colpa umana, è colpa usata per la quale io mi sento un gran capitale d'indulgenza, desiderandone e abbisognandone molto per me medesimo; ma che gli amici negligenti pretendano di trasformarne in una specie di merito la dimenticanza, chiamandola così gratuitamente riguardo, timore o altre somiglianti novelle, è stile che sente a mille miglia la Corte, il Gabinetto e il Ministero, terre finora incognite a noi altri innocenti cultori del Parnaso, adoratori dell'età dell'oro.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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