Con altri avrei taciuto, ma voi mi avete lasciata una così vantaggiosa idea e del vostro giudizio e del vostro talento, che non temo d'offendervi trattandovi come tratto me stesso.
Scrissi in Portogallo, e se la mia lettera ha prodotto effetto dovete saperlo voi, non io. La cantata Ascolta, amico Tirsi è miissima; ma non già la canzoncina A le sue leggi.
Al padre Cosimo mille tenere memorie a nome mio: e voi amatemi e credetemi pieno di stima e di tenerezze.
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A GAETANO GUTTIEREZ - MILANO
Vienna 15 Giugno 1753.
Oh che idea capricciosa! Che mai intende di dirmi il caro mio signor N. N. nella sua lettera del 14 del caduto? Il senso apparente e litterale è ch'egli si è obbligato con bella ninfa a comporre una specie di picciolo dramma, e che vuol ch'io ne faccia la maggior parte in sua vece. È impossibile che la richiesta non nasconda qualche senso mistico? Come può egli ignorare ch'io non sono sempre in ozio, e che ho bisogno di quello che mi è permesso? Come posso io imaginarmi ch'egli si sgomenti di scriver quattro versi per musica, avendone prodotti tanti, e con tanto applauso? Si aggiunga a tutto questo che la sua richiesta medesima include contraddizioni. Egli protesta che non sa come dirigere cotesto suo componimento: e nel racconto medesimo ch'egli mi fa delle sue vicende amorose vi trova l'azione, che è il disinganno di Nice: il nodo ch'è la sua ingiusta gelosia, i personaggi che sone Nice, la sua rivale, il pastore invidioso e l'innocente accusato a torto: ed i caratteri de' medesimi, che sono la gelosa amata, l'amante non corrisposto, il rivale insidiatore e l'accusato innocente.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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