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      Or che mai dovrà chiamarsi la richiesta dei signor N. N.? Scherzo, capriccio? O ipocrisia? Se ha parlato da senno, da senno gli rispondo ch'egli non ha bisogno di chi lo tenga per le maniche del saio: e se ha parlato da scherzo, anch'io mi dichiaro offeso dell'opinione ch'egli mostra della mia eccessiva innocenza. La prego dunque di attribuire tutto ciò che a questa attribuisce di soverchio, alla perfetta e costante stima con cui sono.
     
     
     
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      AD ANTONIO TOLOMEO TRIVULZIO - VENEZIA
     
      Vienna I6 giugno 1753.
     
      Felice voi, veneratissimo Fracastoro, che andate gustando in codesto ridente soggiorno tutti i più squisiti piaceri della vita. Io non ne invidio la dovizia, ma bensì il desiderio che ne avete. S'io sapessi procurarmi questo, sarei già di là della metà del cammino; ma per mia disavventura il mio palato è così oggimai incallito, che mi paiono insipide la maggior parte di quelle vivande che solleticano così soavemente il maggior numero de' viventi. La esperienza e il raziocinio ci sgombrano veramente l'animo d'una quantità di errori che s'incominciano a bere col primo latte; ma ci defraudano all'incontro una quantità di piaceri, e non somministrano materiali onde riempire il vôto che cagionano. Forse questo è un meritato castigo, col quale la Provvidenza punisce chi pretende fabbricarsi in terra una solida e reale felicità non conceduta ai mortali. So che, s'io potessi rifarmi da capo, non sarei più così dolce d'andar cercando il pel nell'uovo. Mi compiacerei della scorza de' piaceri senza andarli snocciolando, e con la varietà compenserei l'instabilità de' medesimi.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Fracastoro Provvidenza