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      Non cedono in guisa alcuna, ma trionfano le sue pari quando soverchiano alcuno d'umanità e di gentilezza. I nuovi suoi venerati comandi, recatimi dal signor don Domenico Salerni, mi autorizzano ad interrompere quel lungo silenzio, col quale io rispettosamente secondava quello dell'Eccellenza Vostra senza saper qual delitto m'avesse defraudato dell'onore delle sue lettere e senza aver coraggio di ricercarne le riposte cagioni: abbastanza istrutto che non è a noi permesso d'intender le dame, se non quanto esse vogliono essere intese. Intendo ora perfettamente a quale eccesso giunga la costante e generosa parzialità di Vostra Eccellenza a mio riguardo: e questa idea è così efficace nell'animo mio che vi trasforma in prove indubitate di delicatezza e di propensione fin le memorie di qualche torto apparente.
      Ne' pochi momenti che ho parlato col signor Salerni mi è paruto degno delle premure di Vostra Eccellenza, ed io mi auguro facoltà onde convincerlo almeno dell'impaziente mio desiderio di non essergli inutile.
      Il signor marchese di Majo mi ha già assalito più volte perorando contro di me la causa di Vostra Eccellenza con un'eloquenza così seduttrice ch'io, giudice e parte, mi son veduto in rischio di pronunciar contro di me medesimo. Con pace di Vostra Eccellenza è una specie di soverchieria il valersi d'un oratore così efficace. E la Corte e la città già conosce il merito di questo ministro: ed io ardisco d'entrar mallevadore ch'egli n'esiggerà tutto quell'amore e quella distinta stima che gli è dovuta.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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