Al signor Jommella e al signor di Capua dite, quando vi cada in acconcio, mille tenerezze in mio nome; e fatemi raccolta della loro musica, quando ve n'ha che s'accomodi al mio bisogno. Addio; v'abbraccio, e sono al solito.
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A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 16 Luglio 1753.
La data e la firma sarebbero risposta sufficiente alla carissima vostra del 30 dello scorso giugno, non esigendo quella in contraccambio che una reciproca prova dell'esistenza mia. Per impinguare alcun poco questa aridità ricorro al comun ripiego del nostro caldo che veramente quest'anno eccede le ragioni di questo clima. Qual sarà mai il vostro costì? Non aggiungiam dunque a quella della stagione la seccaggine d'una lunga lettera. E basti che abbracciandovi con la solita tenerezza io mi confermi.
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AL GENERALE PICUALQUES - MILANO
Vienna 16 Luglio 1753.
In una carissima vostra di Padova del 6 del corrente asserite avermene scritta un'altra da Venezia con le relazioni dell'opera di Piacenza, ma questa lettera non mi è pervenuta: e la conseguenza concludentissima è ch'io non potevo rispondere. Mi meraviglio che si sia dispersa unicamente questa, avendo religiosamente fatto il loro viaggio tutte le altre lettere. Per altro siete degno di severissimo castigo e fate dipendere l'opinione della mia costante eterna amicizia per voi dalle vicende delle poste, o da quella dell'umore ipocondriaco che defrauda qualche volta la libertà di pensare, non che la facoltà di scrivere. L'amore e la stima che ho per voi non ha radici così poco profonde che possa essere sradicato da ogni zeffiretto.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Jommella Capua Luglio Luglio Padova Venezia Piacenza
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