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      Il saggio del carattere è pienamente di mio gusto; e credo che il signor Rabi debba rimanere in questo. Manderò una nota di tutto ciò che io ho scritto, o per meglio dire di tutto ciò che le stampe hanno pubblicato di mio. Il signor Rabi poi destinerà a ciascun volume le opere ed i componimenti drammatici, così sacri come profani, a proporzione della mole de' tomi, i quali con questa mistura di lunghi e corti potranno agevolmente rendersi eguali. L'ordine, in somma, che dee tenersi è il seguente: tutte le poesie drammatiche sacre o profane, lunghe o brevi debbono aver luogo ne' primi volumi, di modo che ciascun volume contenga quattro o cinque opere al più; qualche oratorio, qualche festa, o altro di drammatico, che basti a compiere la mole del volume, e senza cura di cronologia, che non importa né all'autore né a' lettori.
      Debbono dopo di queste immediatamente aver luogo le poesie liriche, cioè le cantate a solo, i sonetti, le canzonette, e finalmente quello che sotto nome d'aggiunta ha pubblicato lo stampator veneto Bettinelli nel terzo volume della sua impressione in quarto, cioè quello ch'io aveva scritto in età immatura, anzi puerile, come la tragedia del Giustino. Avvertite che questa maledetta aggiunta sia stampata dopo tutto il resto; che sia prevenuta dalla protesta dello stampator veneto, e che sopra ciascuna pagina (siccome nelle opere si stampa Atto I, Atto II, ecc.) vi si ponga Aggiunta, affinché chi apre a caso non attribuisca all'età matura le mie puerilità.
      Ho ridotte in miglior forma la Didone, l'Adriano e la Semiramide.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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