Ho detto al Bonno che la sua musica è riuscita, senza entrar nelle altre circostanze, le quali lo avrebbero forse mortificato. Se mai egli sentirà qualche cosa dell'accaduto, allora gli spiegherò il fatto: e gli farò concepire che la necessità e non la disistima è stata cagione delle variazioni occorse. Intanto non ho creduto opportuno di applicargli i rimedi prima del male.
Non pretendo il minimo sacrificio da voi a rispetto dei signor duca di Santa Elisabetta. Io ve ne parlai senza seconda intenzione. Questo cavaliere ha dimorato lungo tempo in Vienna: veniva frequentemente alla conversazione della signora contessa d'Althann. È molto amante degli studi, e particolarmente poetici: onde contrassi con esso lui, a forza di lunghe cicalate, particolar familiarità. Questo mi fece ricordar di lui quando intesi che veniva a Madrid: mosso anche da un poco d'invidia ch'io sento di tutti quelli che hanno la sorte di vedervi e abbracciarvi. Per altro non violentate né punto né poco per me il vostro genio: fate a suo riguardo quello che fareste se non ve ne avessi parlato, perché assolutamente non ho impegno né premura alcuna che superi quella di secondare il genio del mio impareggiabile gemello.
L'ultima carissima vostra mi trovò con una febbre efimera che mi obbligò alcun giorno in casa: onde non potei farvi immediatamente risposta, come avrei voluto. Ora lode al Cielo ne son libero, ma la povera testa protesta ancora. Rendete grazie a questa s'io non vi secco per oggi più lungamente, perché secondo l'umor ch'io mi sento non sareste libero così a buon mercato.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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