Dal nostro amabile generale Picualques sono informato del vostro delizioso soggiorno in Omate, e della frequenza de' lieti passaggieri, che vengono a deporre nella vostra compagnia festiva tutta la fuliggine cittadina. Confesso che l'idea de' felici momenti che passano con esso voi cotesti fortunati mortali mi va risvegliando nell'animo un certo senso d'invidia, tanto ad esso più incomodo, quanto men familiare. Pazienza. Io non son fabbricato per le felicità terrene: convien consolarsi della mancanza di queste con la speranza d'un contraccambio non passeggiero. La nostra degnissima signora contessa d'Althann parte lunedì venturo per la Moravia; ed io, per i miei peccati, non so quando o se potrò seguirla. L'augustissimo padrone mi ha fatto dire "che vedrebbe volentieri ch'io assistessi di consiglio i cavalieri direttori d'un'opera ch'egli ha ordinata per il giorno di Santa Teresa". Sicché dipenderà la mia mossa e lo spazio dell'assenza mia dal bisogno che il signor marchese Durazzo crederà aver di me, per sua modestia. Si sa già la compagnia, ma la meta non è qui affatto conosciuta, e v'è gente che mette in problema se sia miglior la condizione di questa o dell'altra meta.
Ho una lettera del caro generale, a cui non rispondo oggi per non mandar replicatamente l'istesse merci in un posto medesimo e con la medesima spedizione. L'abbraccio per altro coi più affettuosi trasporti, sino allo scrupolo exclusive, e mi confermo con l'ostinata solita rispettosa tenerezza.
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AD ANNA FRANCESCA PIGNATELLI DI BELMONTE - NAPOLI
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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