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      I sonetti già da me ammirati e il saggio dell'ode che a V. S. illustrissima è piaciuto inviarmi mi promettono il piacere ch'io sollecito da Milano, commettendo oggi un esemplare di cotesta lodevole sua fatica.
      Mi continui l'onore de' suoi comandi, e mi creda con ossequio eguale alla stima.
     
     
     
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      A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - MADRID
     
      Vienna 11 Settembre 1753.
     
      Benché io rispetti le vostre occupazioni, e che procuri d'evitare al possibile il decoroso titolo di seccatore, non posso evitare di tratto in tratto di darvi un abbraccio almeno così alla sfuggita; tanto che basti a risvegliarvi l'idea della tenera nostra amicizia. Questa tentazione è in me continua, ma si accresce a dismisura quando alcuno mi parla o mi scrive di voi. Cotesto signor duca di Santa Elisabetta mi ha prolissamente riferito a qual segno voi siete costì giustamente adorato, e a qual segno siete mio amico: cose ch'io già sapeva perfettamente, ma che io vorrei pure sentirmi replicare ogni istante. Nelle circostanze nelle quali voi siete, aver saputo cangiare in amore quel fermento di malignità che ha contaminati tutti i poveri discendenti d'Adamo con l'indigestione del pomo sfortunato è impresa che ha pochi esempi. Tutto il resto può esser dono della fortuna: ma questa è opera interamente vostra. A quest'ora io non posso dubitarne: le mie relazioni sono continue, numerose e concordi. Converrebbe che tutta la terra congiurasse per ingannarmi: cosa moralmente impossibile.
      Qui si rappresenterà in Corte per il giorno di Santa Teresa la mia Clemenza di Tito.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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