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      Voi siete il più destro abitatore della solfurea Trinacria. Persuaso d'avermi barbaramente negletto per l'addietro, e non sentendovi assai fornito di ragioni per iscusarvi, prendete la strada di sedurmi, e non mi parlate d'altro nella vostra lettera che delle adorabili qualità del mio gemello. Vi perdono l'artificio in grazia del piacere ch'io ritraggo dal concorde amore ed ammirazione ch'egli esige da tutti quelli che lo conoscono. Io disfido Socrate e Platone a conservar così illibata la loro moderazione in mezzo a tante e tante carezze della fortuna. Quindi si vede assai chiaro che le virtù luminose non si acquistano nelle Stoe o nei Licei, ma sono doni gratuiti di quella Provvidenza che si ride dell'impertinenza umana quando pretende imitarla. Orsù, correggetevi a mio riguardo, o aspettate di sentirvi addosso una grandine satirica formata dalle esalazioni più caustiche che si sollevano in Parnaso.
      Ho scritto, ed ora dirò a voce alla signora contessa d'Althann, che pure vi ricordate di lei: ed a suo tempo ve ne renderò conto. Avrei tentazione di seccarvi tutto l'umido, ma per vostra buona sorte non ho più tempo. Amatemi quanto io v'amo e vi rispetto, e credetemi a qualunque pruova.
     
     
     
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      A MATTIA DAMIANI - VOLTERRA
     
      Vienna 4 Ottobre 1753.
     
      Tornando ieri dalla campagna, dove mi sono trattenuto alcuni giorni, trovai una gentilissima sua lettera, che mi attendeva in casa, ripiena di quell'affettuosa urbanità che distingue il suo carattere. Non mi trattengo a rispondere alle obbliganti sue cortesi espressioni, essendo troppo difficile il farlo con altro che con le proteste, ch'io replico, della mia viva riconoscenza.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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