Sul particolare della dedica de' suoi versi filosofici, della quale vorrebbe onorarmi, mi permetta ch'io le dimandi qual personaggio converrebbe ch'io rappresentassi in questa faccenda. Spero ch'ella non mi creda d'una fronte così sicura ch'io sia persuaso di poter sostener quello di protettore, di cui abbisogno tanto io medesimo. Se intende ch'io assuma l'altro d'amico e di difensore, perché vuol ella mai scemar tanto di peso al mio voto, facendo passar nel pubblico per ricompensa del dono di cui vuole onorarmi la giustizia ch'io renderò volontariamente al suo merito? Desista, riverito signor Damiani (la supplico), da questa idea: non tutti pensano di me com'ella pensa, e la gloria che mi produrrebbe appresso ad alcuno un omaggio così distinto non mi consolerebbe della derisione degli altri, che conoscono quanto son io lontano dal meritarlo. Continui piuttosto ad amarmi, come ha fatto finora, e creda che io non ho bisogno di nuovi argomenti per comprendere con quale stima e con quale riconoscenza io debba essere.
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A FRANCESCO D'ARGENVILLIÈRES - ROMA
Vienna 8 Ottobre 1753.
Coll'avviso che mi date nella carissima vostra del nuovo deposito di scudi 150 fatto da mio fratello nella vostra cassa a credito mio ricevo un pegno dell'affettuosa vostra diligenza, il quale benché tante volte replicato esige dalla mia riconoscenza tutto il pregio della novità.
Ho defraudati all'assistenza dell'opera che si tornisce sette giorni, e li ho impiegati a respirar l'aria della campagna. Ma l'opera si vendica defraudandomi ora il piacere di trattenermi con voi.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Damiani Ottobre
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