Io non so dove egli alloggi: né fin'ora ho avuta la buona sorte d'incontrarlo. Non trascurerò di procurarmela e di ristorarmi del piacere differito con quello delle numerose interrogazioni.
Il mio caro signor tenente maresciallo (che teneramente abbraccio e divotamente riverisco) non farà considerabil dispendio della sua autorità coniugale per diradar la frequenza delle lettere, che sareste per scrivermi: lo seconderanno a meraviglia la toiletta, le occupazioni domestiche, i divertimenti rustici e gl'incensi cittadini: e non sarà poco se di tratto in tratto qualche Didone o qualche Arbace vi risveglierà la reminiscenza della musa settentrionale che li ha figurati.
Il mio Tito, comparirà nel teatro cesareo il lunedì prossimo. Gli attori mostrano una premura ed una attenzione esemplare: e queste unite alla svantaggiosa opinione che qui si era sparsa di loro fa sperare un esito meno infelice di quello che si attendeva.
Farò per me tesoro di merito con la casa Majo e particolarmente col signor don Matteo eseguendo gli ordini vostri de' quali avidissimo col più sincero rispetto mi confermo.
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A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
Vienna 25 Ottobre 1753.
Ho differita la risposta alla carissima vostra del 15 di settembre in aspettazione dell'altra, che, secondo il vostro avviso, dovea essermi resa dall'incognito signor don Giuseppe Coriale, prossimo ch'io non posso amare, perché non ho mai veduto e non ho tentazione d'andar rintracciando. Il signor Rabi in questa, come nelle altre circostanze della sua ostentata ristampa, non ha la fortuna di prender le strade che spuntano.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Didone Arbace Tito Majo Matteo Ottobre Giuseppe Coriale Rabi
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