Mi sarà men difficile il tentarlo quando ella m'avrà somministrate le occasioni di meritar con l'ubbidienza ciò che ora usurpo per fortuna. Mi comandi dunque, e mi creda pieno di venerazione e di riconoscenza.
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A FRANCESCO D'ARGENVILLIÈRES - ROMA
Vienna 10 Dicembre 1753.
Voi sapete quanto vi deggio, e non ignorate quanto vi amo, onde avete fra le mani le misure del mio contento nella meritata promozione alla sacra porpora del vostro degnissimo fratello. È tale l'eccesso del mio giubilo che degenera nella temerità di scrivergli, senz'aver meritato ch'egli lo soffra. Regolate voi, caro amico, l'inconsideratezza di questo trasporto, se credete che non abbia a seccarlo, presentategli letta e sigillata l'acclusa lettera accompagnandola del vostro favore: in caso contrario risparmiatemi il rossore di diventargli importuno per soverchia impazienza di persuaderlo della mia venerazione e del mio rispetto; ed io attenderò pazientemente l'adempimento de' voti miei.
L' invidia (che è uno de' pochissimi difetti dei quali non mi sento colpevole) mi ha pure alcun poco tormentato al racconto della folla degli amici che in questa occasione vi sono intorno. E perché non posso esservi anch'io? Pazienza.
Vi prego di conservar nella vostra cassa il nuovo deposito di scudi 510 che l'avvocato mio fratello vi ha recati a credito mio: e non vi lusingate di potervene mai approfittar (come dite) con una fuga: l'amor mio e la mia riconoscenza non vi perderan mai di vista, e vi terran dietro sino agli antipodi.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Dicembre
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