Aggiungete che in quella egli le scriveva che appunto ne' primi d'ottobre ei partirebbe per Saragozza. Sicché la signora contessa non sapendo precisamente dove coglierlo, aspettava come buona cacciatrice ch'egli si posasse in qualche luogo, per non tirare al vento. Or che sa ch'ei si ritrova in Madrid, contro la sua aspettazione, gli scrive l'annessa risposta che vi prega di consegnargli se ancor costì si ritrova, o d'incamminargliela a quella parte del globo terracqueo alla quale ci si sarà incamminato. Come buona Napoletana d'origine, non ha potuto sentir con indifferenza le belle pappolate di maccaroni che fate insieme. Queste sono tentazioni troppo efficaci per gli spiriti sublimi. Bench'io non abbia il vantaggio d'esser conosciuto da cotesto amabile cavaliere, vi prego d'assicurarlo del sommo rispetto e parzialità ch'io professo e per genio e per obbligo a tutta la sua nobilissima famiglia: e procurate ch'egli accetti l'omaggio della divota servitù mia.
Addio, amico adorabile: se non mando presto la lettera, monsignor D'Azlor la farà riposar nel suo tavolino. Amatemi, conservatevi, e credetemi ostinatamente.
P. S. Al riverendissimo signor Ridolfi e al bellissimo mio Marchesini mille ringraziamenti della cortese memoria: e mille rispettive riverenze e tenerezze di contraccambio. Addio di nuovo, gemello impareggiabile.
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A FRANCESCO D'ARGENVILLIÈRES - ROMA
Vienna 17 Dicembre 1753.
Rispondo all'amabilissima vostra replica del 27 dello scorso novembre, che mi conferma la meritata promozione dell'Eminentissimo signor cardinale vostro fratello e l'illuminato discernimento di Sua Santità, che non vuole allontanar dal trono un istrumento così utile.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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