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      Io prendo così gran parte in questo evento, che mi pare di parteciparne i vantaggi e l'onore. Godete, caro amico, un piacere così giusto e così approvato da tutti i buoni, e godetelo per tutto il tempo ch'io ve lo desidero.
      Ho stabilito ne' vostri conti la partita del vostro deposito, di cui vi è piaciuto con eccesso d'attenzione e di gentilezza di replicarmi l'avviso. Non ve ne rendo grazie, perché non aggiungiate questa alle tante seccature ufficiose, alle quali siete purtroppo esposto nella presente situazione.
      Continuate ad amarmi: fate presente il mio divoto rispetto all'Eminentissimo fratello e credetemi per tutti i secoli.
     
     
     
      708
     
      A UNA DAMA VENEZIANA
     
      1753.
     
      Giunsero fuor di tempo le lettere di costà, e non mi fu possibile risponderle nel passato ordinario. Finirà, questa nemica stagione che m'interrompe e mi ricorda il piacere della sua corrispondenza. Vorrei che così sollecita finisse ancora la sua lite, che m'involge in noiosi pensieri. Le pendenze e le cure del Foro e de' tribunali sono funeste a quelle del genio, e non si accordano con i dolci interessi del cuore. Esca adunque da cotesti guai. Vinca la sua causa; e se per vincerla non basta l'eloquenza de' suoi avvocati, vada ella stessa. Si faccia vedere ai di lei giudici. Amore non vuole angustia di spirito, né vuole altri litigi che i prodotti dall'amorose collere e dalle vive gelosie de' suoi seguaci. I versi che le ho promessi verranno sotto gli occhi suoi quando io possa respirare dalle molte mie presenti applicazioni.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Eminentissimo Foro