Eccomi a pagar la mora saeculo parato.
Voi che avete portate a me le grazie inestimabili delle quali mi ricolmano cotesto degnissimo signor abate Pasini e cotesta nobilissima società, rendete loro a nome mio, con la medesima eloquenza, le più vive proteste della mia gratitudine e del mio rispetto senza risparmio d'espressioni. E per dar loro una prova della vera mia riconoscenza, consigliateli efficacemente per parte mia a desistere dal disegno di onorar gli scritti miei d'una ristampa torinese. Ve ne sono per ogni città d'Italia molto più di quello che gioverebbe all'onor mio. Si possono avere da ciascuno a vilissimo prezzo, e son certo che cotesta nobilissima società correrebbe gran rischio di discapitarvi, malgrado le prudentissime precauzioni della picciola forma, dell'ostracismo de' rami, di qualche mio componimento inedito nel primo volume, della dedicatoria dell'autore, e di tutto il resto. Quello poi che dee assolutamente determinargli è una ristampa di Parigi, già avanzata, di cui ho veduti alcuni fogli, e sarà pronta prestissimo.
Il signor conte di Canale vi abbraccia e vi saluta. Io faccio lo stesso con voi e con tutta l'amabile vostra famiglia. Osservate per altro le dovute restrizioni e credetemi ch'io sono.
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A CARLO PIERSANTI - ROMA
Vienna 14 Gennaio 1754.
Non ho potuto risponder prima al mio così caro come venerabile signor abate Piersanti perché il nostro general conte d'Althann era in Moravia: ed io son fra quegli che moltiplicano mal volentieri gli enti senza necessità. Egli è finalmente ritornato, e vi rende per mezzo mio le più vive e sincere grazie della attenta vostra e premurosa cura per il noto suo affare.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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