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      Vi fa sapere che essendo passato a miglior vita il ministro di Passavia che avrebbe dovuto giudicarlo invece del cardinale di Lamberg, i suoi giusti timori sono di molto diminuiti: onde la vostra tranquillità può ormai secondar quella del Principale, almeno sin tanto che qualche nuovo incidente non esiga l'assistenza d'un amico così amabile ed efficace, a cui si ricorrerà occorrendo. Intanto se forse aveste soggiaciuto a qualche piccola spesa, vi prego di ripeterla dal signor abate Gentili, che naturalmente avrà conti con Vienna: e quando egli abbia la minima difficoltà, io ad un vostro cenno farò rimborsarvi costì da mio fratello.
      Non mi dilungo in auguri di formalità, perché farebbero torto alla solidità di quegli obblighi e di quell'inclinazione che mi fanno essere con tenerezza eguale al rispetto.
     
     
     
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      AD ANTONIO TOLOMEO TRIVULZIO - MILANO
     
      Vienna 14 Gennaio 1754.
     
      Benché oppresso da un fascio di lettere tanto inutili e seccatrici quanto inevitabili, non posso resistere all'invecchiata fame di riverire e d'abbracciare almeno alla sfuggita il venerato mio adorabile Fracastoro. Son tre o quattro secoli che uno sfortunato concorso d'accidenti me lo impedisce, accrescendomene sempre il desiderio: onde voi grande algebrista calcolate se potete i gradi della mia impazienza.
      In omaggio a questo involontario digiuno mi sono per altro andato di tratto in tratto rifocillando con le prospere notizie di vostra salute, e queste mi hanno assicurato del resto: poiché non saprei dubitare di ciò che dipende da voi.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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