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      Mi piace la lettera scritta da voi in Portogallo e sono impaziente di saperne gli effetti. La notizia del concorrente che vi danno in Firenze credo che sia piuttosto un pio desiderio, o uno sfogo di quella carità cristiana che costì regna, e che è un ente reale. Almeno, se sussiste, io l'ignoro perfettamente, e secondo le apparenze non lo dovrei.
      Dopo L'isola disabitata non ho pubblicato altra cosa. Il signor di Breitlach non so che sia giunto: ma so che vi amo, che vi stimo e che sono sinceramente.
     
     
     
      724
     
      A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - MADRID
     
      Vienna 9 Febbraio 1754.
     
      Il signor conte d'Azlor mi fa dire che parlerà meco, e che posso intanto mandar la lettera se non il libro: onde perché non mi crediate trascurato mentre sospiro la congiuntura d'un benedetto corriere, vi avanzo almeno la notizia che siete servito. Se mi aveste mostrato fretta non avrei avuta così lunga pazienza, ma supponendo che abbiate tempo lo lascio correre anch'io. Amatemi, caro gemello, quanto io vi amo, e credetemi affatto il vostro.
     
     
     
      725
     
      A GIOVANNI AMBROGIO MIGLIAVACCA - DRESDA
     
      Vienna 16 Febbraio 1754.
     
      Oltre tutti gli altri meriti che ha meco la vostra Artemisia, ha quello d'avervi fatto interrompere l'ostinato silenzio di tanti mesi, che avrebbe potuto riempirmi di sollecitudini sullo stato di vostra salute, se la mia affettuosa premura non me ne avesse difeso ricercandone altronde contezza. Vi son tenuto del caro dono che mi fate, e senza alcun ritegno, al nostro solito, vi dirò che son più contento di questa che del Solimano.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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