Io entro a parte di tutto: e quella sofferenza di cui avrete voi avuto ed avrete tuttavia bisogno non è il peso che aggrava meno la mia. Portatelo con rassegnazione ed adattateci sotto pazientemente le spalle: ogni soma è più insopportabile a chi sconciamente la trascina.
Lodo la vostra generosità di voler entrare a parte delle spese straordinarie ed esorbitanti occorse in questa occasione, ma non posso permetterlo, Le nostre funzioni sono separate: io per mia disgrazia non ho potuto e non potrò partecipar delle vostre, che sono le cure personali: ed a buona equità voi non dovete usurparmi le mie che consistono nel dispendio. Onde datemi debito pienamente di quanto la vostra prudenza ed il vostro filiale amore ha creduto o crederà da noi dovuto all'onore ed al suffragio del nostro perduto buon padre.
Vi rendo grazie della giustizia che mi rendete, nella fiducia ch'io a riguardo del peso alleggerito non sia per risecar la minima porzione degli assegnamenti soliti da me destinati alla casa. Essi rimarranno intatti: e non voglio né pur farvi il torto di ricordarvi di farne buon uso e tale che se ne risentano insieme con voi anche le nostre povere sorelle. Capisco che queste possano aver bisogno di servitù, ed approvo che le provvediate: ma in quanto alla custodia, credo che usurperebbe loro i privilegi dell'età. Ma voi siete presente e saprete meglio di me il loro bisogno, onde me ne rimetto a voi. Non posso per altro omettere d'avvertirvi di esaminar minutamente la persona che volete mettervi in casa, quando non sia pura serva: questi animali anfibi sono una specie molto pericolosa.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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