Ringraziatelo nuovamente del dono, ed offeritegli la dovuta servitù mia. Spero che la incominciata primavera condurrà presto alla sospirata maternità i fiori ch'io aspetto dalle sponde del Mincio, ben differenti da questi dell'Istro, dove, mentre io scrivo, tutto biancheggia di neve. Amatemi come io vi amo, comandatemi e credetemi.
P. S. Al signor marchese Valenti i miei divoti rispetti.
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A FRANCESCA MARIA TORRES ORZONI - GORIZIA
Vienna 6 Aprile 1754.
Dunque la riveritissima signora contessa non vuol ch'io la somigli né pure in qualche picciolo difetto? Pazienza: eccomi dunque sollecito ed attento corrispondente. È del 29 del marzo il gentilissimo foglio a cui rispondo: onde diffido tutto il vostro rigore ad accusarmi di pigrizia. In primo luogo mi congratulo dell'ottimo umore che regna in tutta la vostra lettera: circostanza che mi assicura che la macchina si trova nel suo perfetto equilibrio e che gli affari politici, economici e voluttuosi corrono a seconda de' voti vostri. Felice voi, signora contessina; in questo sì che s'io potessi imitarvi correrei gran rischio di violare quella ubbidiente rassegnazione della quale ho fatto pompa nel principio di questa lettera. Per me non v'è cosa che non vada a traverso. I miei affetti isterici imperversano sempre più: e l'ingiustizia della fortuna in tutte le altre mie faccende par che si corregga unicamente a riguardo mio trattandomi rigorosamente a proporzione del mio demerito. Almeno compatitemi, signora contessina, in contraccambio della sincera parte ch'io prendo della vostra felicità.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Mincio Istro Valenti
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