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      Un numero considerabile di piccioli inciampi, che acquistano con l'unione la forza invincibile della famosa coda del cavallo di Sertorio, esige ch'io per venirne a capo gli vada ad un per uno vincendo, siccome sollevandone ad un per uno i crini si venne a capo di quella. Ma questa è operazione che richiede tempo e pazienza. Felice voi che non avete altri limiti delle vostre risoluzioni se non per l'interna deliberazione Fracastoriana. Come e quando io vi voglia in Vienna? Leggiadra dimanda! Io vi voglio oggi: vi voglio sano, e vi voglio mio (e questo riguarda me). Ma perché l'amico mio non dee nel proprio dimenticare il vantaggio dell'altro, ed io, ignorante di quanto o vi circonda o dall'interno vi muove, non posso decidere del vostro, mi restringo a far voti che le vostre convenienze ed il vostro piacere non si oppongano alla mia avidità di riverirvi, d'abbracciarvi e di scaricarvi nell'orecchio un torrente di ciance trattenute che non si lasciano prudentemente scorrere per qualunque canale.
      È un indubitato segno di gravidanza la vostra voglia della mia Poetica Oraziana. Come potrebbe altrimenti tentarvi una poesia didascalica, cibo privato di noi altri pedanti? Venendo ne farete il saggio e guarirete di questa concupiscenza. Io mi preparo a ricevervi in forma e a farvi bestemmiare a forza di tenerezze e di atti replicati di quell'invecchiato rispetto con cui sono.
     
     
     
      752
     
      A GIUSEPPE BONECHI - FIRENZE
     
      Vienna 3 Giugno 1754.
     
      Mi furono ieri recate insieme dalla posta due vostre lettere del 21 e 25 di maggio.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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