Costì vi è molta più abbondanza di generosità, che in me d'eloquenza. La cosa parla da sé; ed io, per esser grato, farò che il mondo possa rendere giustizia alla munificenza di quella mano che non è mai stanca di sparger grazie.
Voi siete veramente un mostro marino. Come? La deità del Manzanare discende sino alla clemenza di ricordarsi di me ed a commettervi di consigliarmi a far uso del libro di memoria per notare i pensieri dell'opera che da tanto tempo voi da me desiderate! E voi, da vero amico, non prendete subito le mie parti; non fate la descrizione ch'io vi ho mille volte fatta dello stato irregolarissimo della mia salute? Non producete per prova indubitata di questa verità l'esempio della mia augustissima padrona, che si è valuta del Tito, opera vecchia, nell'anno scorso, per risparmiar la mia povera tormentatissima testa da un nuovo e lungo lavoro? E mi lasciate passare o per un pigro o per un ingrato? e questa si chiama amicizia? e questa è gemellaggine? e questa è carità cristiana? e non ho poi da chiamarvi mostro marino? Ma s'io credessi impazzare, voglio vendicarmene. Libero ch'io sia da alcune bagattelle che ora debbo mettere in ordine per servizio de' miei augustissimi padroni, voglio pormi di corpo ed anima a cercare e scegliere un soggetto per questa benedetta opera, che voi assolutamente da buono svizzero volete strapparmi dalle mani; e se questa poi si risentirà de' flati, de' torcimenti, degli stiramenti de' nervi, e di tutte le altre gentilezze dell'ipocondriaco scrittore, la colpa sarà totalmente vostra.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Manzanare Tito
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