Mi pareva che per sciogliere questo quesito non doveste aver bisogno dell'oracolo fraterno, e che il lume naturale ve ne facesse scoprire le difficoltà. Basta: io son contentissimo che si sia impedito l'attentato e vi prego d'invigilare che non vi si pensi più. Non è capitata fin'ora la spedizione delle Arie e del libro del padre Bianchi, né in questi porti se ne ha la menoma contezza. Se potete, dissotterratele. Addio.
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A GIOVANNI TEDESCHI DETTO AMADORI - BERLINO
Vienna 22 Luglio 1754.
Voi siete l'idea della gentilezza, amabilissimo mio signor Giovanni: l'obbligante attenzione nell'informarmi del vostro arrivo e delle grazie ricevute da cotesto illuminatissimo principe merita ed esige tutta la mia riconoscenza.
Vi desidero fortuna corrispondente all'ottimo vostro costume, al saper vostro ed alla vostra abilità, ed auguro a me stesso occasioni e facoltà onde farvi palpabilmente conoscere quanto io vi ami, quanto io vi stimi ed a qual segno io sono e voglio essere.
762
AL GENERALE PICUALQUES - MILANO
Vienna 21 Luglio 1754.
Lode al Cielo che hanno una volta avuto termine le vostre dissolutezze, delle quali siete andato riempiendo tutta la Lombardia. Il peggio dell'affare è che volete addossare all'eccellenza della mia scuola quelle lagrime che avete forse versate per tutto altro che per la poesia. Questo picciolo sfogo è in vendetta della poca carità che usate meco, esaltandomi e minutamente descrivendomi, con malizia inumana, quelle felicità delle quali voi sapete ch'io son privo. Se non vi pentite presto di questa barbarie, aspettatevi una satira in lode.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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