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      La mia antecedente non ottenne da voi risposta che dopo sei o sette settimane: ed io, timido d'esservi importuno, secondando gl'impulsi dell'animo mio, credei mio debito di raffrenarli e di proporre loro quella moderazione che gentilmente col vostro esempio mi avevate raccomandata. È vero che allora il mio amor proprio avrebbe voluto addossare al viaggio d'Aquileia ed a qualche vostro incomodo di salute quell'eterno silenzio: ma per mia disgrazia e la Luzan, e la Pacecco e la Figuerola, e Vienna tutta era appunto in quel tempo innondata di vostre lettere; onde convenne pure che prendessi per avvertimento la sospensione delle vostre grazie. Dunque il mio caro signor tenente maresciallo si ricorda con tenerezza di me! Assicuratelo ch'io gli rendo un giusto contraccambio, e che di giorno in giorno sempre più l'amo e lo stimo, perché sempre più di giorno in giorno trovo più rara fra gli uomini la spezie de' pari suoi.
      La povera giovane Althann è sempre sulle mosse verso l'eternità, e non può finir di morire. Il suo stato intenerisce, ed edifica la sua fermezza e la sua rassegnazione.
      Tutti i salutati vi risalutano e particolarmente la nostra contessa madre che fa assai spesso parziale commemorazione della sua viscontina. Non vi do nuove della mia salute: ella è così discola che non merita tanto onore: vorrei bensì che aveste presente il mio invincibile rispetto e che metteste alla pruova l'ubbidienza mia corrispondente al carattere con cui m'onoro di essere.
     
     
     
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      AL CONTE MONTECUCCOLI - VIENNA


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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