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      Tutti e tre sono presi dalla solidità de' vostri argomenti, dall'ordine e dalla connessione delle vostre idee, dalla nobiltà, chiarezza ed energia del vostro stile, e dal vivace colorito di certi aggiunti vigorosi, che non s'incontrano per ordinario in ogni scrittore, e che arricchiscono la prosa (senza farle cambiar natura) col patrimonio della poesia. Me ne congratulo con esso voi, ma molto più con me stesso, che potrò mercé vostra abbandonarmi senza tanto rimorso a qualche picciolo trasporto di vanità, che ho per me creduto fin ora delitto irremissibile. Non vi esagero la mia gratitudine, perché ve ne scemerei con l'espressione la giusta idea che dovete averne formata.
      Vi rimando la prefazione, accompagnata dalla lettera che volete fare imprimere in fronte all'edizione e da alcune mie riflessioni sull'unità di loco e sull'antico coro: e ve le mando con l'indirizzo che mi avete prescritto. Se nella prima volete qualche cambiamento, avete tempo per avvertirmene: delle seconde farete l'uso che vi piacerà: intanto ho stimato necessario che voi non ignoriate come io penso sull'unità di loco e sull'uso de' cori.
      Non vi parlo d'alcuni e non pochi piccioli errori che ho riconosciuti e nella vostra prosa e ne' versi miei, colpa senza dubbio del copista, che non saranno trascurati nella correzione della stampa. Vi dirò solo con la sincerità dovuta alla nostra amicizia che i tre nominati cavalieri ed io abbiam separatamente letta ed esaminata la vostra superba prefazione, e tutti prima di comunicarcelo scambievolmente abbiam concepito il desiderio di persuadervi a raddolcire alcune di quelle espressioni con le quali voi andate pettinando gl'ignoranti e maligni dell'una e dell'altra nazione.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548