Addio. Mille riverenze al padre Bianchi, quando vi vien fra le mani.
Saluti in casa: abbracci a voi, e mi confermo.
Vi raccomando la commissione dell'ordinario scorso.
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A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - MADRID
Vienna 7 Settembre 1754.
La vera premura di condescendere a quella del mio amabilissimo Svizzero, mi ha fatto lavorar di così buona voglia, che ho terminato ieri il secondo atto dell'opera promessa: e se il mio caro mostro marino desidera grandezza di spettacolo ed energia di tenerezza, ho luogo di lusingarmi ch'egli si troverà pagato della pazienza che i miei maladetti cancherini l'hanno obbligato ad avere con le mie involontarie dilazioni. Adesso confesso che ho bisogno di riposo. Ho scritto due atti senza prender fiato, e se non respirassi mi mancherebbe nel terzo. S'incontra appunto che il principe di Hilburgshausen, che aspetta verso il 23 del corrente gli augustissimi padroni nella sua campagna di Schlosshof, crede aver bisogno di me per dar la benedizione alle magnifiche feste che ha preparate per questa occasione, e mi sollecita con ostinazione svizzera di andarlo a trovare. Si tratta, benché indirettamente, del servizio degli augustissimi miei sovrani, e di compiacere un principe a cui sono debitore di mille distinzioni; onde prendendo nel tempo istesso il respiro necessario al mio lavoro ho risoluto di darmi lunedì prossimo alla campagna, compire al mio debito co' padroni e principe, andar poi a fare una visita in Moravia alla contessa d'Althann, che non ho seguitata quest'anno nella sua villeggiatura per esser tutto tutto vostro, e ritornarmene finalmente rifatto e riposato a dar l'ultima mano alla nostra opera.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Bianchi Settembre Svizzero Hilburgshausen Schlosshof Moravia Althann
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