Perciò io non parlerò a Corte del mio nuovo lavoro finché non sia passato il rischio, e così avrò esattissima cura dal canto mio; abbiatela voi dal vostro. Forse voi mi direte che l'inconveniente non sarebbe grande, perché l'opera quando si rappresentasse costì sarebbe sempre nuova, e nessuno può privarla mai della qualità d'esser fatta espressamente per voi; ma questa maniera di ragionare non s'accomoda all'esattezza della mia puntualità.
Orsù, caro Svizzero, addio. È un pezzo che le Muse mi tengono solitario nella mia tana, e la convenienza civile mi obbliga a vedere alcune persone prima di lasciar la città. Onde vado a liberarmi da una lista di visite, appricandovi prirna 'no baso a pezzechillo, e un tenero abbraccio in pegno ch'io sono e sarò ostinatamente per tutti i secoli.
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AD ANTONIO TOLOMEO TRIVULZIO - MILANO
Vienna 9 Settembre 1754.
Veneratissimo Fracastoro, io parto in questo momento, che vuol dire sei ore della mattina, alla volta di Schlosshof, dove m'aspetta il principe di Hilburgshausen, che vuol ch'io dia la mia poetica benedizione a quantità di magnifiche feste da lui preparate per gli augustissimi padroni, che saran colà il 23 e ne partiranno la sera del 26. Mi affretto perché voglio fuggirne a tempo, e non trovarmi in concorrenza di ceremoniali co' miei sovrani. Indi passerò in Moravia a corteggiar per alcune settimane la degnissima contessa d'Althann, che vi si trova da molti giorni col generale suo figliuolo e Marliani. Non rivedrò Vienna che per momenti tornando da Schlosshof: onde non mi è stato possibile di lasciar forse per lunghissimo tempo senza risposta la lettera del 27 del caduto del venerato mio Fracastoro, che mi fu resa ieri sera.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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