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      La carissima vostra lettera mi ha trovato alle mani con una febbretta catarrale, della quale tutti si congratulan meco come di cosa salubre, ed io frattanto dico le segrete così fra' denti. Oggi non mi ha visitato; onde spero che abbia preso congedo.
      Mi affligge oltremodo la persecuzione de' mali di stomaco che soffre il mio caro gemello: abbracciatelo, vi prego, teneramente a mio nome, e assicuratelo ch'io risento vivamente nell'animo tutti gl'incomodi suoi, aggravato dalla sollecitudine d'una vera e lunga amicizia, che ha troppo tempo d'abbandonarsi alle sue inquietudini nella rarità delle notizie in così enorme distanza. Godo che abbia finalmente ricevuti i disegni dell'Alessandro. Ricordategli, vi supplico, che questi non son fatti per limitar l'invenzione o l'idea di cotesti architetti; ma unicamente per ispiegare i bisogni dell'azione; onde, purché s'intendano questi, resta tutto l'arbitrio intorno all'invenzione della scena. Nelle prime settimane del prossimo ottobre tornerò a trincierarmi in Vienna contro l'inverno e a dar l'ultima mano all'opera promessa al gemello svizzero, che ha saputo ridurmi a dispetto de' miei flati a rompere il più stabile de' miei propositi. Ma chi può resistere ad un caro mostro marino mascherato alla svizzera?
      Vi rendo grazie della lettera del duca di Santa Elisabetta, a cui risponderò a Napoli.
      Non conosco la Parisi, ma ne ho ottime relazioni così intorno alla figura che all'abilità. La Ghiringhella è una graziosa giovane, e qui ha incontrato molta approvazione in parte da uomo: spero che ne sarete contenti.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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