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A GIUSEPPE BONECHI - FIRENZE
Vienna 26 Ottobre 1754.
Tornato ad intanarmi in città per timore del freddo prematuro che mi ha scacciato dalla campagna, ho trovato un fascio d'affari tanto inutili quanto inevitabili, che non mi lasciano far l'uso ch'io vorrei di quel tempo che a dispetto della mia avarizia son obbligato a profondere. Onde, caro amico, laconismo.
Mi congratulo con me stesso, che sia finalmente maturo il vostro affare con la Corte del Portogallo. Io ho qualche presentimento interno che abbiate a trovar maggiori vantaggi di quelli che vi proponete. Non saranno mediocri, se seconderanno i miei voti.
Risponderò al signor cavalier Adami quando le medaglie sian giunte: ben fortunato d'avere un così plausibil pretesto di dilazione per aver tempo di mettere intanto in equilibrio nell'animo mio l'eccessivo piacere d'un onor sì distinto con l'interno rimorso di meritarlo sì poco.
Scusate col gentilissimo signor Fabrini la mia tardanza, riveritelo ed abbracciatelo per me, ed assicuratelo che se oggi non gli rispondo è perché non voglio contaminare il piacere di parlar seco con la noia delle occupazioni che m'affannano. A buon conto ho letto e mi son compiaciuto del suo sonetto, e me ne prometto molto più ad animo tranquillo. Monsieur Foacier è partito da me son pochi momenti; mi ha dato una vostra lettera, a seconda della quale gli ho offerto quello che io vaglio: ma l'ingrasserà poco l'offerta. Ho ordinata la copia della licenza che dimandate: se sarà pronta in tempo l'avrete con questa.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Ottobre Corte Portogallo Adami Fabrini Foacier
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