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      Vienna 16 Dicembre 1754.
     
      Memore delle numerose prove della generosa parzialità dell'Eccellenza Vostra ed ambizioso della continuazione dell'autorevole sua propensione, rapisco avidamente l'occasione delle prossime SS. Feste e del nuovo imminente anno, non solo per augurarle, come faccio, all'Eccellenza Vostra felici, ma per renderle presentemente il giusto mio inalterabile rispetto senza taccia d'importuno. La nostra degnissima contessa d'Althann ha già una novella nuora in vece della defonta. È questa una giovane dama lasciata vedova da un conte Franckenberg, e, col lodevole esempio del passato, fa sperare assai bene del futuro. Si conservi l'Eccellenza Vostra gelosamente alle speranze de' buoni: e mi lasci nel possesso di baciarle siccome faccio col più profondo rispetto la sacra porpora.
     
     
     
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      A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
     
      Vienna 22 Dicembre 1754.
     
      È verissimo ch'io sono debitore di risposta ad una vostra lettera che mi fu recata dal signor abate Montagnini, ma ella era così stantìa quando mi pervenne, che tra per questa e la ragione d'esser di stile di segretarìa, io non mi credei rigorosamente obbligato al tantumdem. Onde le vostre querele del mio silenzio, se non hanno altro fondamento, meritano d'esser confuse con quelle masserizie che trovò Astolfo sui monti della Luna.
      Cotesto signor conte Lagnasco (che vi prego riverire divotamente a mio nome) vi ha detto di me quello che si può dire d'un uomo che non ha male in faccia, e che procura, come è suo debito, di non far pagare a chi lo soffre la pena de' suoi malanni ipocondriaci.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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