Pagina (983/1548)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Vienna 22 Dicembre 1754.
     
      Finalmente eccovi in città: l'ultima gentilissima vostra del 10 del corrente me ne assicura, ed io mi compiaccio di sentirvi trincierato contro l'inverno, comandante generale di tutti i malanni che insidiano la nostra povera macchinetta: difendetevi col solito valore, ed io farò quel che permette la metastasiana fragilità.
      Non sono informato affatto del caso di Farinello, onde lo credo un'invenzione. Non è però invenzione che egli ha da lungo tempo contratto un cattivissimo abito di salute. E dalle sue lettere e da testimoni di vista so che la sua emaciazione è eccessiva, che soffre di tempo in tempo fierissimi dolori di stomaco, ed ha le gambe sensibilmente enfiate. So che per procurare una proroga alla sua minacciata distruzione sospira la permissione di respirare altra aria almen per alcun tempo: e so che non aveva ancora potuto ottenerla. La vostra morale è molto a proposito, e se fossimo insieme faremmo l'aggiunta a Seneca e a Epitteto. La vostra isolana non istà male, ma non istà bene, come io sperava dopo la sua villeggiatura, nella quale e di forze e d'umore ha eguagliata e superata la gioventù che l'accompagnava. Mi lusingo che superati i primi assalti dell'inverno ricupererà il perduto. Vi saluta particolarmente, e sospira la vostra farmacopea.
      Il povero Vasquez sta morendo d'un catarro degenerato in infiammazione. La febbre lo sorprese tre giorni sono in Corte, quando dovea andare a pranzo con gli augustissimi padroni, e cominciò immediatamente a delirare.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Dicembre Farinello Seneca Epitteto Vasquez Corte