Io sono dispostissimo a fabricargli: tocca a lui a somministrarmene le opportunità, delle quali intanto desiderosissimo mi confermo.
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A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 30 Dicembre 1754.
Le lettere d'Italia non sono ancor qui: l'inverno è in pacifico possesso di servir loro o d'impedimento o di pretesto. Voi che siete assuefatto a soffrirmi breve nell'abbondanza, spero che non mi aspetterete prolisso nella carestia. Io sto come voi sapete che stanno gl'ipocondriaci con un solstizio hiemale sulle spalle: questi sono i viventi che più si risentono della lontananza del padre Apollo: con tutto ciò si vive, si corre e si sospira in segreto per evitar le risa dei profani. Addio. Conservatevi, riamatemi e credetemi.
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A EMANUELE DE RICHECOURT - FIRENZE
Vienna 30 Dicembre 1754.
Il dovuto omaggio de' felici auguri per il nuovo imminente anno (ch'io desidero all'Eccellenza Vostra felice a proporzione de' distinti obblighi miei) serve di pretesto al mio rispetto che non osava tentar la sua pazienza coi nuovi rendimenti di grazie che esigeva per altro dalla divota mia riconoscenza l'obbligante replica di cui ha ella onorato l'ultima mia risposta. Gli eccessi delle sue grazie non possono ritrarre dalla mia insufficienza che riconoscenza e confusione; ma fra questi limiti io mi prometto il più pontuale de' suoi molti debitori.
Dagli avvisi pubblici mi era nota la partenza del nostro Bonecchi alla volta di Lisbona. Farà ottima spedizione, se i miei voti regoleranno la sua fortuna. Egli non è men destro che abile: e fra questi fondamenti credo bene edificate le mie felici speranze.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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