L'onore d'un tal comando mi pareva che avesse superato d'uno spazio immenso il corto merito d'averlo eseguito, quando improvvisamente mi vidi tre giorni sono portare in casa una magnifica argenteria, ricca di quanto esige il bisogno e il lusso d'una tavola elegante. Un testimonio così poco comune del real gradimento per l'ubbidienza mia, immaginatevi qual tumulto di contento, di riconoscenza e di confusione mi ha risvegliato nell'animo. Ho procurato di spiegarlo, in voce e in iscritto, a questo ministro signor de Freyre, e di pubblicarlo per gloria mia nella città e nella Corte. Vi prego d'imitarmi in Lisbona, e di render testimonianza de' grati miei ossequiosissimi sentimenti; se per vostro mezzo potessero mai giungere sino al trono, io ve ne sarò tenuto come d'un singolar beneficio.
Ricevei le medaglie, e ne resi grazie al signor cavaliere Adami, che mi scrisse per tutta la società. Ve ne rendo grazie anche a voi come membro di quella, e non mi trattengo più in materia troppo lubrica per la vanità d'un poeta.
A questi giorni dovea uscir compiuta da' torchi di Parigi un'esatta ristampa di tutte le opere mie, diretta colà da un signor de Calzabigi, e da me secondata quanto si è potuto in tanta distanza.
Includo questa lettera al nostro signor Fabrini, che mi ha acclusa la vostra, che mi sarà sempre carissima a doppio titolo. Fra mille ragioni d'invidiarvi oggi mi sta in capo il delizioso tepore del clima lusitano, così opposto a questo, che ci fa assaggiar quest'anno in Vienna l'inverno della Lapponia.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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