Se voi concepiste la pena ch'io provo nel trovarmi inabile a soccorrervi con altro che con parole, mi rendereste parte di quella molta compassione, che giustamente esigete dalla mia amicizia. Addio, caro amico; fate presto o ch'io mi rallegri o ch'io v'ammiri, e risparmiate se potete il doloroso ufficio di compatirvi al vostro.
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A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 3 Febbraio 1755.
È tutta neve in Vienna quella che secondo la vostra del 18 del caduto è stata acqua in Roma; onde mentre voi vi rammollite io mi vado indurando in sorbetto: l'una e l'altra condizione ha il suo pro ed il suo contra; e le nostre slitte vagliono i vostri ponti.
Il signor Argenvillières non ha ancor mandato il suo bilancetto. Non occorre ricordargliene; lo farà quando gli sarà comodo: ma pure, quando è comodo a voi, non lasciate di abbracciarlo per me. Degli affari di Napoli ho scritto abbastanza, della salute non posso dirvi che quel che sapete: ma ancorché lo sappiate mi preme di ripetervi ch'io sono.
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A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 10 Febbraio 1755.
Ho letta e riletta attentamente la vostra lettera del 25 dello scorso gennaio e parimente l'accluso foglio del padre procuratore di Montevergine, dal quale ho argomentata l'obbligante diligenza del medesimo e la tenebrosa, fallace e ad arte intricata teoria de' cavillosi tribunali di Napoli. Vorrei che quel degno e cortese religioso fosse persuaso della mia infinita gratitudine. Vorrei uscire a qualunque costo da' ravvolgimenti inestricabili di quella puzzolente giuridica cloaca, e vi prego di far diligente e sollecita opera onde sia appagato l'uno e l'altro desiderio.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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