Come si dice del Mercurio. In que' sguardi confusi, bisogna dire in quegli, secondo i pedanti; e questi, che non sanno altra cosa, non ci perdonano il delitto di poter fare ciò che essi non ponno. Voi vedete che son tutti nei da mandar via, come si suol dire, con l'acqua benedetta, e io quando posso sfuggo da far gracchiare i ranocchi. Io ho esperienza della vostra maniera di pensare, e per ciò m'avventuro a tanta confidenza: rendetemene il meritato contraccambio quando ne trovate il bisogno; e frattanto conservatevi, riamatemi, comandatemi e credetemi.
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A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 17 Febbraio 1755.
La vostra del primo del corrente si risente degl'insoliti rigori de' nostri gelidi Trioni. Essi sono più attivi con noi che ne godiamo la vicinanza: ma intendo che saranno più sensibili a voi, come meno dalla necessità addottrinati alle difese e non usi
a temperar ne' caldi alberghi il verno.
Vorrei compatirvi, ma penso che ormai la mia compassione sarebbe il soccorso di Pisa. Il signor Damiani ha fatto per eccesso d'amore una solenne castroneria, dedicando a me le sue rime filosofiche. Io mi sono pur protestato con esso lui, come con cento altri ho fatto, che di questi incensi sono in possesso i figli della fortuna, ed è una usurpazione offerirgli a noi che siam di quella irreconciliabili nemici. Mi son difeso, come si suole dire, con le mani e co' piedi; ma la sua ostinazione ha resistito più che la mia. Non lascio per questo d'essergli grato come dell'idea della nuova medaglia; ma non vorrei che queste eccessive esaltazioni del merito mio facessero venir voglia alle genti d'esaminarlo.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Mercurio Febbraio Trioni Pisa Damiani
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