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A LUIGI SIRIÉS - FIRENZE
Vienna 3 Marzo 1755.
Viva l'impareggiabile signor Siriés. Le sue penne sono giunte, ed hanno superata la mia aspettazione, la quale per altro avea limiti molto avanzati. Qual leggierezza! Quale eleganza! Qual proporzione! Io me ne rallegro con l'insigne artefice quanto con me medesimo, superbo e geloso di così invidiabile acquisto. La malignità e l'ingratitudine non potrebbe trovare in così esquisito lavoro altro a ridire se non che le temperature sono un poco più fine di quello che esige la mano leggierissima di chi dee valersene; difetto della specie di quello della soverchia gioventù di cui ci andiam correggendo di momento in momento.
Il prezzo di dieci zecchini, già da me consegnati al signor de Cataldi, eguaglia appena quello de' materiali: onde io sono intieramente debitore al signor Siriés della parte più preziosa che è la sua parziale e maestra cura. Sospiro di potergliene rendere un contraccambio e ne do frattanto in pegno le proteste più sincere dell'eterna mia riconoscenza. con la quale sono costantemente.
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A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 3 Marzo 1755.
La vostra gratissima del 15 del caduto mi ha trovato in una delle più grandi afflizioni che possano essermi destinate in questa vita. La degnissima contessa d'Althann da sabato scorso a sera è stata cancellata dal numero de' viventi da una febbre "infiammatoria reumatica" che ha compito in sei giorni l'opera funesta. Un'amicizia di 24 anni fabbricata sopra principii irreprensibili è un edificio che non si dirocca senza scosse crudeli.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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